Secondo me è l’una

SECONDO ME E' L'UNA (2012) ODD TIMES RECORDS - DISTRIBUZIONE EGEA


CD TRACKLIST & MAIN INFO

1   Le conseguenze dell'amore
2   Papi
3   Un'altra verità
4   Non è oppio
5   L'amore raccontato
6   La citta di Eolo
7   L'amore raccontato
8   La notte delle bugie
9   Solo l'amore non è vecchio
10 Roy
11 Cos'è Maria
12 Secondo me è l'una

MUSICISTI
Riccardo Biseo - piano, tastiere
Francesco Puglisi - contrabbasso e basso elettrico
Derek Wilson - batteria
Fabrizio Aiello - percussioni e programmazione elettronica
Eric Daniel - flauto, saxofoni
Gianni Sanjust - clarinetto
Aldo Bassi - tromba, flicorno
Marcello Rosa - trombone
Pino Iodice - chitarre
Tiziano D’angeli - fisarmonica
Juan Carlos Albelo Zamora - violino, armonica a bocca
Francesca Ciommei - vocals, kazoo
Carolina Pavone e Giorgio Biseo - cori

ARRANGIAMENTI

Riccardo Biseo

Pino Pavone, intro per l'album "Secondo me è l'una"

       "Secondo me è l'una" è un elegante e intrigante percorso artistico,a volte doloroso, a volte giocoso e crudele.
       Una visione moderna dell'insopportabilità nei confronti di una società decadente e decaduta: l'amore visto come dedica dell'impossibile, l'amicizia unica scialuppa amara di salvataggio, l'esasperata ricerca di un silenzio fatto di attimi fermi e passi corti.
       La certezza che a "quel punto" della propria vita è meglio stare soli e far passare la burrasca.
       Non poteva mancare il portiere della squadra di calcio con quella solitudine che Peppe ha vissuto da calciatore professionista.
       Il disco raggiunge attimi di grande intensità emotiva nel ricordo del mare di Salina per la fragilità di quei sentimenti che apparivano inviolabili. Non manca il tributo orgoglioso verso la propria città e quel ponte fermo come una roccaforte borbonica. E poi la grande tenerezza verso i genitori quando i tempi erano diversi: "L'amore non è mai vecchio". Il giocatore non ha scampo raccontava Piero Ciampi, Peppe riprende questo tema in un divertente dialogo fra sordi. "Io non mi diverto più" dice Peppe nel pezzo che dà il titolo al disco. Bellissima e struggente canzone di un esistenzialismo camussiano, disarmante quando comincia o finisce la notte, quando l'attimo più bello non si ripete e le idee si confondono verso un sogno che appare indefinibile.
      Gli arrangiamenti musicali di un grande maestro quale è Riccardo Biseo rendono l'opera inconfondibile e misteriosa, accompagnano un figlio discolo verso la soglia di una disperata salvezza. Magari con un bicchiere di vino in mano che non ha mai fatto male a nessuno.
      Pino Pavone

Recensioni

      Dopo l’inaugurale Quello che ti dirò (2008), il calabrese Peppe Fonte, di professione avvocato, replica con questo, altrettanto interessante, suggestivo, Secondo me è l’una, in cui si riconferma la spiccata matrice ciampiana della sua ispirazione, anche per il tramite di quel Pino Pavone che del grande livornese fu amico e sodale (nel senso di coautore) e che del cd firma le note di copertina. Colpisce ancora una volta, di Fonte, il modo diretto, senza fronzoli, persino disadorno, di “dire” (e, prima che ciò accada, di scrivere) la canzone, elemento certo squisitamente ciampiano, così come diverse delle tematiche affrontate (il rapporto mai risolto con l’emisfero femminile, la periodica, immancabile rivendicazione/condanna del/al proprio solipsismo, l’amarezza di fondo, virata non di rado – in Ciampi accadeva certo con maggiore frequenza e pienezza – in sberleffo) e il modo stesso di farlo. Di contro, quasi a voler dare ordine e forma esteriore a un insieme di pensieri certo non scomposti ma neppure mai rassicuranti e semplicemente metabolizzati, l’abito musicale (dovuto in buona parte a Riccardo Biseo) è rotondo, tornito, lui sì – in qualche misura – rassicurante, il che determina un bel contrasto, enfatizzando ancor più, in positivo, la forza (e il senso ultimo) della parola. Brani quali Le conseguenze dell’amore, Papi, Non è oppio, L’amore raccontato, Questione d’abitudine (in realtà di Pavone), La notte delle bugie, Solo l’amore non è vecchio e Cos’è Maria, magari più di altri, possono esser presi ad esempio di tutto ciò. Disco senz’altro raccomandabile.
Alberto Bazzurro

    Tra Cesare Pavese e Piero Ciampi, questo Secondo me è l’una che ci avvolge in una spirale di nebbia fumo e malinconia con grazia e inusitata eleganza. Dodici pezzi notturni con profumi tra il jazz e il confidenziale e un bicchiere in mano. Peppe Fonte, avvocato cantante arriva a questo secondo lavoro con la forza di chi si ispira ai sentimenti dell’anima e li tramuta in rapidi e concisi racconti sonori. Tutti i brani a sua firma escluso uno a cura di Pino Pavone e una citazione doverosa per Questione d’abitudine, brano di squisita inquietudine. Gran bel disco perfetto per le ore tarde. Bucolico.
   Late For The Sky

Recensioni

       Peppe Fonte non è Fred Bongusto: anche se la tentazione c’è, definirlo cantante confidenziale è riduttivo. Sminuisce il senso autentico del suo intendere-scrivere-interpretare musica e parole. Più esatto sarebbe forse chiamarlo introspettivo. Le sue strofe private (ma non ombelicali) si possono immaginare piene di spazi vuoti (gli interstizi dell’anima), pause, silenzi, non detti, contigue, quasi sottomesse, al commento della musica. Non è neppure un caso che Fonte canti (interpreti) in modo sincopato. A scatti, come in un rigurgito di pensieri & parole, in un reflusso di coscienza.
     In "Secondo me è l’una" perfino Papi (suvvia non fate finta di cadere dalle nuvole, sapete benissimo chi è) è raccontato a partire dal “dentro”, da un’interiorità declinata swing e imparentata stretta col complesso di Caino (si adombra, tra le righe, un’invidiuzza-uzza-uzza nei confronti del fratello). E anche in Non è oppio la solitudine del numero primo (inteso come il portiere di una squadra di calcio) prescinde dall’aura mitologica che spesso ne ammanta il ruolo (il “matto” e il “gatto” di uno sport che “non è oppio ma solo festa”).
    Il resto della scaletta è fradicio di pioggia traslata (che c’entrino anche le lacrime?), intirizzito di notte, deliquio, strade, spostamenti del cuore, ironie/malinconie, addii: pagine di diario strappate e riscritte di continuo, per ragioni di sopravvivenza, legate al passo multiplo e al filo rosso di accidenti sentimentali, zampilli o nebbie di note blue(s), swingate/svagate.
   
Portavoci di un mal de vivre (cum grano salis però, e non poca ironia) lasciapassare per abbandoni e canzoni delle situazioni differenti.
   
Si parte con le cascate di note per pianoforte solo di Le conseguenze dell’amore, si approda alla somma esistenziale di Secondo me è l’una. In mezzo 10 ulteriori variazioni sul tema, speziate al retrogusto di climi (musicali), ambiti e circostanze varie. C’è un sax voyerista e dolente che pedina da presso Un’altra verità; c’è L’amore raccontato che sfuma in dissolvenza agrodolce; c’è La notte delle bugie in cui il refolo di disincanto serve a difendersi dagli uppercut del cuore. E se in Cos’è Maria a piangere è il violino (ma poi riprende vita, parimenti alla traccia), Questione d’abitudine riassume il Fonte-pensiero riferito alla coppia: spruzzatine di misoginia + pessimismo cosmico compensate da disillusione & irrisione (nella più pacificata Solo l’amore non è vecchio si celebra, non a caso, il rapporto decennale degli anziani genitori).
   
Ulteriori menzioni di merito vanno all’amarcordiana La città di Eolo (acquerello di Salina, isolana e isolata città con “un solo monumento” e tantissimo vento: ne hai citata una e le hai citate tutte), e - soprattutto - a Roy, dispiegata in sontuosa atmosfera contiana (nel senso di Paolo Conte): un occhio al musical, un altro allo swing, meno realismo magico, ma somiglianti il kazoo, il sax, le note danzanti, le variopinte tirate per la giacca della commedia musicale. Arrangia ad hoc per un cd elegante, d’atmosfera, affatto stucchevole, Riccardo Biseo.
   Mario Bonanno su Mescalina

SEE BOOKLET FOR DETAILED INFO